I colori sono quelli del lichene, così come appare sulla scorza di certi alberi, quando la luce, radente e dorata, per il volgere della giornata al tramonto, esalta le modulazioni cromatiche. I profili formano un intrico di curve policentriche, esaltato dalla sistematica eccentricità di cerchi e semicerchi allineati in orizzontale. Un gioco accurato di simmetrie evoca armoniche assonanze in una struttura compositiva complessa. Soltanto quella a vaga forma di cuore non è policentrica, essendo una NURBS, ovvero una miriade di piccoli segmenti di parabola. Ma qui è la “dissonanza ricercata” che rende vivace l’opera.
Ha partecipato alla “IV Biennale d’Arte Contemporanea 2023 di Bari – Bitonto”. Dal 13 ottobre al 12 novembre l’esposizione si è tenuta nel Museo Diocesano di Bitonto.
Critica in semiotica estetica dell’Opera “Lichene policentrico”. La scultura lignea del Mastria è una musica di abbracci di luce, catturati sui tronchi delle latifoglie, nei ricetti simbiotici dei licheni polmonari, che sono luoghi indicali della qualità dell’aria. Il lento movimento eccentrico di cerchi ricorda gli umani alveoli polmonari, a simbolo della vastità inscindibile del respiro universale di vita. Fulvia Minetti
Residui di lavorazione di legno okoumè, abete rosso, multistrati di pioppo e betulla di vari spessori. Colori acrilici.
Altezza 50, larghezza 40, spessore 6,6 cm